Marco Cossolo - Presidente Federfarma Nazionale • Dialogo e fiducia. Le farmacie a disposizione del cittadino

Marco Cossolo Federfarma

Marco Cossolo, Presidente di Federfarma Nazionale, risponde alle domande di Reputation Review delineando un quadro attuale della situazione delle farmacie e auspicando una serie di azioni necessarie, soprattutto in ambito reputazionale.

Una prima domanda che ci piace fare a tutti per coglierne le varie sfumature: che cos’è per lei la Reputazione?

La reputazione – di una persona, di un ente o di una categoria – è determinata dalla percezione che gli altri hanno di noi. Dipende da un intreccio di variabili: non solo l’attività che si svolge, ma anche le modalità con le quali si agisce e con le quali ci si rapporta agli altri. Nel caso di Federfarma, che rappresenta le oltre 18mila farmacie diffuse sul territorio nazionale, il concetto di reputazione assume una dimensione complessa, che si costruisce a partire dalle singole declinazioni locali fino ad arrivare al livello nazionale.

Da un momento di crisi profonda e inaspettata possono nascere grandi opportunità?

Nei mesi più difficili di questa emergenza sanitaria le farmacie sono spesso rimaste le uniche strutture aperte sul territorio, dimostrando di essere il primo presidio sanitario di prossimità al quale il cittadino, ovunque si trovi, può rivolgersi facilmente e con fiducia per ottenere non solo farmaci, ma anche servizi e consigli sulla salute. Non per niente la farmacia del futuro sarà sempre più una farmacia di “relazione”, orientata ai crescenti bisogni di salute della popolazione.

In che modo crede che Federfarma possa contribuire a risolvere le difficoltà del periodo che stiamo vivendo?

Così come le farmacie sul territorio, anche Federfarma non si è mai fermata e ha continuato la propria attività istituzionale per far fronte alle necessità che sono progressivamente emerse nel corso dell’epidemia. Ad esempio, al fine di limitare gli spostamenti e agevolare le persone più fragili, abbiamo implementato il servizio di consegna gratuita dei farmaci a domicilio e abbiamo lavorato per far sì che nelle farmacie fossero disponibili i medicinali prima dispensati esclusivamente dalle strutture pubbliche. Ci stiamo adoperando, a livello regionale, per garantire nelle farmacie la distribuzione del vaccino antinfluenzale alla popolazione attiva, quella più a rischio di contagio perché si muove, studia e lavora. Abbiamo dato disponibilità – e alcune Regioni si sono già attivate – per effettuare i test sierologici rapidi in farmacia.

Quali sono, a suo avviso, le azioni necessarie per costruire un nuovo futuro? Si può dire che questo debba necessariamente passare attraverso un nuovo modo di fare formazione/informazione per ciò che concerne il mondo dei farmaci?

Il futuro della farmacia continuerà a fondarsi, come già avviene, sul dialogo e sul rapporto di fiducia con il cittadino. Sicuramente un ruolo sempre più importante sarà giocato dall’innovazione tecnologica: la farmacia sarà sempre più ‘connessa’ con i cittadini, gli altri operatori sanitari, le strutture sul territorio, il Servizio sanitario nazionale. Pensiamo, per esempio, alla telemedicina o al fascicolo sanitario elettronico. È questa la via per consolidare il ruolo e la reputazione delle farmacie quale primo presidio sanitario sul territorio.

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