Gilberto Pichetto - Viceministro dello Sviluppo Economico • Innovazione e “green” a sostegno del territorio

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Classe 1954, nato in provincia di Torino e già vicepresidente della Regione Piemonte, l’economista Gilberto Pichetto è viceministro allo Sviluppo economico del governo di Mario Draghi, accanto al collega Giancarlo Giorgetti.

Definito da qualcuno «uomo dei conti con grande conoscenza del mondo produttivo», a Reputation Review risponde sui temi dello sviluppo del territorio italiano e su quello – “canonico” per noi – della Reputazione.

Quali sono oggi le principali politiche del Mise per incentivare gli investimenti sul territorio italiano ed evitare le delocalizzazioni, soprattutto delle aziende digitali? Avete in programma qualche progetto speciale per il Sud Italia?

L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle imprese sono fattori strategici per il futuro del settore industriale, strettamente correlati alle tematiche della Transizione 4.0, il cui obiettivo è quello di traghettare i moderni sistemi produttivi verso una maggiore efficacia ed efficienza, in un’ottica di significativa riduzione del consumo energetico e di rispetto per l’ambiente.

Il Ministero dello Sviluppo Economico sta ponendo la massima attenzione a questi temi, promuovendo misure concrete e incentivi. Il tema dello sviluppo del Sud è centrale per il Governo Draghi che ha per questo istituito il Ministero per il Sud e la coesione territoriale. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previste numerose misure a favore del Sud, grazie alle quali è attesa una crescita del PIL del Mezzogiorno nel quinquennio 2021-2026 del 24% circa rispetto al valore assoluto del 2020.

In che modo secondo lei è possibile conciliare in Italia le esigenze di un’azienda – grande o piccola che sia – che ha bisogno di produrre profitto economico ma al contempo consuma il territorio, con quelle ambientali e delle comunità che la ospitano?

Il percorso verso una economia verde e sostenibile rappresenta una grande opportunità per rafforzare il sistema italiano manifatturiero, produttivo e dei servizi, così come del settore primario – agro, blu e estrattivo – per renderlo innovativo e competitivo a livello internazionale e creare posti di lavoro. Per rag-
giungere gli ambiziosi traguardi di abbattimento delle emissioni inquinanti fissati dal Green Deal europeo, c’è bisogno di uno sforzo collettivo che coinvolga non solo le imprese, ma anche i consumatori cui è richiesto un comportamento sempre più proattivo, maturo e consapevole.

Quali sono le politiche del Mise per sostenere la Smart Industry, cioè l’implementazione degli agglomerati industriali ecosostenibili?

Queste imprese, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione all’ecosostenibilità, possono già oggi usufruire di un’ampia e articolata gamma di interventi, tra cui la Nuova Sabatini e il Fondo di Garanzia per le PMI, oltre al pacchetto di misure previste nel Decreto Sostegni bis. Ricordo inoltre che è da poco operativo il Fondo a sostegno della realizzazione degli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI), individuati sulla base della loro capacità di generare innovazione tecnologica, migliorare i prodotti e i processi di produzione, nonché favorire una crescita economica sostenibile.

Si tratta di uno strumento agevolativo che mira a sostenere i progetti di imprese italiane coinvolte in attività di ricerca, sviluppo e innovazione, ma anche quelle
connesse alla prima applicazione industriale, nei settori della microelettronica, delle batterie e del calcolo ad alte prestazioni.

Il nostro giornale si occupa di Reputazione, dunque l’ultima domanda è d’obbligo: quanto conta per lei, sia a livello personale che politico?

Posso dire che è fondamentale, sia a livello personale che politico, ma soprattutto a livello industriale, la cosiddetta “Brand Reputation”, cioè la percezione positiva di un marchio da parte dei consumatori/utenti. Il nostro Made in Italy, per esempio, gode di un’altissima affidabilità basata sulla qualità dei prodotti. E, per tutelare questo patrimonio unico, al Mise stiamo contrastando in ogni modo la contraffazione, in particolare quella sul web.

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