La Reputazione delle imprese italiane

shutterstock_1399405550

L’inchiesta di Reputation Rating si è posta come obiettivo quella di definire la posizione reputazionale delle imprese italiane rispetto al resto del mondo. In un periodo di pianificazioni e di investimenti per la ripartenza, in particolare attraverso il Next Generation Eu, conoscere lo stato dell’arte della reputazione delle aziende italiane permette di comprendere quanto queste siano sostenibili nel medio-lungo termine e, soprattutto, competitive nel contesto internazionale. Tutti requisiti chiave per la ripartenza del sistema Italia.

I dati emersi non sono purtroppo confortanti. È l’Islanda il Paese con le Imprese con la migliore Reputazione al mondo. A seguire, Norvegia, Svezia, Nuova Zelanda e Svizzera compongono il primo quintetto, su 35 principali Paesi mondiali analizzati. Italia solo al 32° posto. Stati Uniti al 21°, mentre la Gran Bretagna si posiziona al 12°.

L’analisi

L’algoritmo brevettato del Reputation Rating, pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando in tecnologia blockchain una serie di parametri oggettivi e soggettivi, incrociando certificati e indagini statistiche pubbliche ad analisi di media intelligence, Web Reputation Analysis e Sentiment Analysis attorno a precisi topic.

In questa inchiesta è stato posto il focus sulla Reputazione delle imprese di 35 tra i principali Paesi a livello globale, con particolare rilievo sui differenti aspetti che compongono la Reputazione. Non unicamente intesa, dunque, come immagine del brand percepita dai propri Stakeholder.

Nel dettaglio, è stata svolta un’analisi incrociando alcune tra le fondamentali caratteristiche che incidono sulla Reputazione delle imprese a livello globale:

  1. work-life balance in azienda
  2. Qualità dell’ambiente di lavoro
  3. Gender Gap
  4. Culture & Diversity (più largamente intese come diversità razziali, religiose, …)
  5. Sicurezza sul lavoro & Cyber-security
  6. Qualità percepita dei prodotti “Made-in”
  7. Reputazione aziendale (più strettamente connessa all’immagine delle imprese)
  8. Gestione delle carriere
  9. Innovazione delle imprese
  10. Stipendi medi nelle aziende del Paese

La classifica e alcuni dati salienti

Per ottenere la classifica, abbiamo dunque incrociato certificati pubblici e ricerche statistiche ufficiali (Bloomberg, Ocse, Oecd, ILO, …), relativi all’ultimo triennio 2017-2020.

Nelle prime cinque posizioni troviamo:

• Islanda
• Norvegia
• Svezia
• Nuova Zelanda
• Svizzera

L’Italia

L’Italia, su 35 Paesi, si posiziona quasi fanalino di coda al 32° posto, in particolare registrando performance negative in gestione delle carriere, Stipendi medi e gestione delle diversità. Invece, tra i parametri più positivi sembra esserci la percezione della “qualità dei prodotti Made-in Italy”, per la quale l’Italia si posiziona al 7° posto tra i 35 analizzati.

C’è molto da lavorare anche per quanto concerne la qualità dell’ambiente di lavoro, dove l’Italia ricopre il 28° posto.

Il resto del mondo

Non sorprendono le altre prime posizioni, che dalla 6° in poi sono occupate dalle altre Nazioni “virtuose”, già note per l’alta innovazione e qualità della vita: Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Canada.

La nostra analisi, difatti, sembra provare una relazione tra qualità della vita, digitalizzazione e Reputazione delle Imprese, nei paesi analizzati.

A stupire, è la posizione degli Stati Uniti, solo 21°, principalmente a causa del Gender Gap e del Work-life balance, asset che hanno controbilanciato di molto in negativo le performance positive riscontrate per le altre caratteristiche, tra cui spiccano Cyber-security (2°) e Innovazione (6° posizione).

Sebbene registrino buonissimi risultati in quanto a stabilità finanziaria e innovazione, le imprese dell’economia asiatica non raggiungono neanche la prima metà delle posizioni (basti pensare a Sud Corea e Giappone, appena sopra la posizione dell’Italia, rispettivamente 30° e 31°). A pesare molto per tali realtà sembrerebbe essere il work-life balance, la gestione delle diversità.

La reputazione di Mario Draghi non basterà

Proprio a cavallo della nomina di Mario Draghi come Presidente del Consiglio italiano, il Reputation Rating, in una seconda indagine, ha raccontato dell’incremento della reputazione dell’Italia di circa 16 punti percentuali a livello mondiale. La notizia – riportata tra i tanti da Rai3, Fortune Italia e Adnkronos – non deve però illuderci.

Questo è uno di quei casi emblematici dove la Reputazione di una singola persona diventa immediatamente capitale economico traslato su una intera nazione. Mario Draghi ha una reputazione internazionale così consolidata che la sola notizia di una sua possibile nomina ha portato benefici economici per l’Italia. Tuttavia, sono tutti da considerare di breve termine, se prendiamo in considerazione proprio la situazione delle imprese italiane nel mondo, appena analizzata dalla presente inchiesta.”

Difficilmente, infatti, il boost conferito dal Capitale Reputazionale di Mario Draghi in quanto a performance finanziarie e fiducia sui mercati, potrà coprire la situazione dell’economia italiana.

L’unica strada che ci potrà rendere sostenibili nel medio-lungo termine passa da un mantra: le imprese devono adeguarsi ai nuovi criteri di sviluppo che vedono la Reputazione come capitale imprescindibile del Terzo Millennio.

Per un profitto a lungo termine bisogna guardare oltre il profitto ed avere comportamenti sostenibili e accettabili. Servono regole più severe affinché anche il nostro paese si adegui presto agli standard delle altre potenze mondiali.

Trovi questo articolo su
Reputation Review #24

Acquista la tua copia per scoprire tanti altri contenuti

Condividi l'articolo

L’unica rivista dedicata
alla Corporate Reputation

Le ultime uscite

Ogni tre mesi un nuovo numero tematico ricco di approfondimenti, interviste e tendenze dal mondo della Corporate Reputation

Categorie

Leggi "Reputazioni"

In questo libro abbiamo raccolto la nostra esperienza sul campo. Attraverso i contributi di ospiti eccellenti, individuiamo il concetto di immagine e credibilità.

Social

Vuoi partecipare al prossimo numero

di Reputation Review?

Compila il form verrai ricontattato al più presto