Marco Granelli • Un’economia fatta di quattro milioni di “piccoli giganti”

Screenshot 2023-07-26 alle 10.35.03

Marco Granelli, dal 2020 Presidente Nazionale di Confartigianato, ha delineato un quadro estremamente preciso dell’attuale situazione economica italiana. Ha, inoltre, detto la sua anche sulla legge 3 del 2012, ancora troppo poco diffusa, ma attuale più che mai. Tantissime, infatti, sono le imprese che rasentano il fallimento e che potrebbero aver bisogno di un sostegno. 

Presidente Granelli, quanto incide Confartigianato nell’offrire supporto alle imprese associate? Quali sono i servizi principali? 

Confartigianato è la più grande rete europea di rappresentanza degli interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese. Parliamo complessivamente di 4,4 milioni di aziende (pari al 99,4% del totale delle imprese italiane) con 10,8 milioni di addetti (pari al 65,3% del totale degli addetti delle imprese italiane). Confartigianato è un partner pronto a fornire servizi personalizzati indispensabili per nascere, crescere e competere in un mercato in continua e rapida evoluzione. Siamo accanto all’imprenditore e alla sua azienda in tutte le fasi dell’attività: dallo sviluppo dell’idea di business alla costituzione, dal finanziamento all’avvio operativo, dalla gestione degli adempimenti amministrativi all’implementazione delle tecnologie e al posizionamento sul mercato, fino al trasferimento di proprietà e ai riassetti societari. Gli artigiani, i lavoratori autonomi e le piccole imprese trovano anche in Confartigianato rappresentanza dei loro interessi nei confronti delle istituzioni e delle altre parti sociali. 

Lo scenario economico italiano è in continua evoluzione e i provvedimenti mirati alle imprese sono tanti. Cosa dovrebbe fare di più lo Stato per supportare le piccole e medie imprese italiane? 

Abbiamo apprezzato gli impegni e i provvedimenti assunti finora dal Governo. Servono misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici; un accesso facile a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione. Dovrebbero essere rafforzati gli strumenti per favorire la creazione e la trasmissione delle imprese, semplificati tempi e modalità per accedere agli incentivi, potenziati gli strumenti finanziari necessari agli imprenditori per consolidare le proprie attività. Abbiamo bisogno di interventi mirati ai settori più innovativi, ma servono anche progetti di valorizzazione dei comparti forti del nostro manifatturiero tradizionale. Va ripensata e sostenuta una politica formativa per orientare i giovani nel mercato del lavoro. 

Al momento qual è lo stato di salute delle imprese artigiane in Italia? 

Nonostante le gravi difficoltà di questi ultimi anni, gli artigiani e i piccoli imprenditori hanno mostrato grande capacità di reazione. Molti hanno riconvertito e diversificato la produzione e, in generale, il digitale è stata l’arma più usata per far fronte alle restrizioni imposte dalla pandemia e oggi viene utilizzata per innovare e rilanciare le attività. Oggi la quota di micro e piccole imprese che usa il commercio elettronico è raddoppiata, e 122mila imprese in più utilizzano l’e-commerce rispetto al 2019. Ad esempio, le piccole imprese della moda hanno “inventato” le fiere digitali per continuare a promuovere e a vendere i capi d’abbigliamento Made in Italy nel nostro Paese e all’estero. Agli artigiani e alle piccole imprese italiane non mancano la capacità di resilienza, l’orgoglio, la passione, la voglia di farcela. La nostra capacità di reazione va alimentata e sostenuta nei piani di rilancio per condurre l’Italia fuori dalla crisi. 

La legge 3 del 2012, cosiddetta salva suicidi, aiuta persone e aziende sovraindebitate a estinguere il proprio debito. Come bisognerebbe intervenire? Tale normativa dovrebbe essere maggiormente diffusa? 

È uno strumento utile per affrontare situazioni di grave difficoltà. Tuttavia, io sostengo che sia necessario puntare sulla prevenzione, nel senso che l’imprenditore va sostenuto e guidato nella gestione della sua attività per evitare che arrivi a dover utilizzare questa legge. In questo sta il grande compito delle associazioni come Confartigianato: offrire consulenza, orientamento, servizi utili ad affrontare le fasi critiche, a modificare e migliorare la conduzione dell’azienda. 

In che direzione sta andando Confartigianato? Quali sono i punti di forza del suo mandato e gli obiettivi che intende portare a termine? 

Oggi più che mai Confartigianato è impegnata a difendere, a promuovere e far riconoscere il “valore artigiano” espresso dalle nostre imprese e che potrà garantire una nuova stagione di sviluppo a misura d’uomo. Bisogna ripartire dagli artigiani e dalle piccole imprese e a fare leva sui loro punti di forza: produttività, capacità di generare occupazione, eccellenza Made in Italy che lega la tradizione manifatturiera con l’innovazione tecnologica, formazione di competenze per i giovani, capacità di essere sempre più green, digitali e “circolari” attori di integrazione sociale. Qualcuno accusa l’Italia di nanismo imprenditoriale.  Io dico, invece, che l’Italia è fatta da 4 milioni di “piccoli giganti” coraggiosi che contribuiscono a fare del nostro Paese la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania e che si battono per restare competitive, nonostante tutto. Io mi batto al loro fianco perché l’artigianato e le piccole imprese sono un mondo capace di coniugare con le tecnologie digitali la tradizione, il saper fare, la creatività, il gusto, il fatto su misura, vale a dire le caratteristiche che da sempre fanno grande l’Italia nel mondo. Questo è il futuro dell’economia e della società. Questa è la globalizzazione dal volto umano. Serve, quindi, un’Italia “a misura” di piccole imprese. Perché il problema del nostro Paese non è la taglia delle aziende, ma l’ambiente che le circonda.

Condividi l'articolo

L’unica rivista dedicata
alla Corporate Reputation

Le ultime uscite

Ogni tre mesi un nuovo numero tematico ricco di approfondimenti, interviste e tendenze dal mondo della Corporate Reputation

Categorie

Leggi "Reputazioni"

In questo libro abbiamo raccolto la nostra esperienza sul campo. Attraverso i contributi di ospiti eccellenti, individuiamo il concetto di immagine e credibilità.

Social

Vuoi partecipare al prossimo numero

di Reputation Review?

Compila il form verrai ricontattato al più presto