L’intellettuale premiato per la sua attività di testimone della Reputazione italiana, tra libri, divulgazione, lezioni universitarie, nonché per il ruolo attivo svolto come Presidente FIAC, Foundation for Italian Art and Culture
Il 23 marzo si è tenuta a New York City la cerimonia di consegna degli Italian Reputation Award 2024. Nella splendida e prestigiosa location dell’Istituto Italiano di Cultura di New York sono state celebrate le personalità distintesi per la loro eccellenza reputazionale attraverso un impegno costante e un’innovazione tangibile nei rispettivi campi professionali, contribuendo così alla promozione dell’Italia nel panorama globale. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di New York, diretto da Fabio Finotti, e Reputation Research, sotto la guida di Davide Ippolito, è stata sposata da RetImpresa, Progetto Alfa, IARL – Italian American Reputation Lab e Federmanager Academy.
Tra le professionalità premiate anche quella di Alain Elkann, newyorkese di nascita. Il giornalista e scrittore è stato premiato per il contributo alla reputazione italiana portato dai suoi libri – celebri i suoi libri intervista, come Vita di Moravia (con A. Moravia) del 1990 – nonché per il ruolo di infaticabile promotore culturale svolto per anni, con le sue lezioni alla University of Pennsylvania e con la presidenza della FIAC, Foundation for Italian Art and Culture.
Il premio è stato consegnato nelle mani dello scrittore da Fabio Finotti, padrone di casa in qualità di direttore dell’Istituto che ha ospitato l’evento. Il direttore ci ha tenuto innanzitutto a sottolineare che un grande merito reputazionale di Elkann risiede innanzitutto nella sua bontà, gentilezza ed educazione oltre che nel talento e nelle capacità, per poi riportare la motivazione ufficiale: “Alain Elkann, con le sue lezioni all’University of Pennsylvania ha promosso al più alto livello accademico una nuova visione della storia letteraria italiana con particolare attenzione, da un lato alla presenza degli scrittori di origine ebraica, da Svevo a Piperno, dall’altro lato alle articolazioni regionali della nostra cultura. Come Presidente della FIAC ha promosso la conoscenza della tradizione artistica italiana, il restauro e l’esposizione negli USA di grandi capolavori. Da Raffaello a Caravaggio, da Tiziano ad Artemisia Gentileschi, da Piero della Francesca a Giorgione, in collaborazione con il Ministero della Cultura italiano e con le principali istituzioni museali americane. Infine con i suoi libri, tradotti in inglese e pubblicati negli USA, ha dato una rappresentazione della cultura, della letteratura, della storia italiana ed europea profondamente innovativa perché capace di esplorare i sostrati più intimi e profondi della vita associata. Per questo Alain Elkann non è soltanto testimone della reputazione italiana ma la incarna nei suoi aspetti migliori e più complessi”.
Un impegno intellettuale, ormai di lunghissimo corso, e spesso svolto a cavallo tra Italia e Stati Uniti, di cui l’autore ha tenuto a sottolineare l’importanza nel segno della continuità: “Molto importante è continuare a insegnare italiano, la nostra lingua e letteratura in questo Paese. Perché dobbiamo essere orgogliosi di questa letteratura e far capire quanto è importante al pari delle altre grandi letterature del mondo. Questo abbiamo cercato di fare, spero che continuiamo a farlo e vi ringrazio per avermi assegnato questo premio”.
