Bending Spoons – Non solo gli sviluppatori dell’app Immuni

bending spoons

Bending Spoons è l’azienda che ha gestito il lavoro di progettazione e sviluppo dell’app Immuni, passando poi il testimone per le fasi successive. Abbiamo fatto qualche domanda a questo gruppo, la cui società
è nata a Copenaghen e rappresenta oggi uno dei primi iOS app developer del mondo. Ha risposto Alice Valsecchi, People Operations Lead presso Bending Spoons.

Una prima domanda che ci piace fare a tutti per coglierne le varie sfumature: che cos’è per voi la Reputazione?

“Penso che la reputazione sia innanzitutto coerenza tra parole ed azioni: sembra banale, ma è davvero molto impegnativo essere coerenti.”

Già lungamente apprezzati e ben affermati nel mercato delle applicazioni mobile, con numerose e fortunate creazioni in attivo, grazie a Immuni avrete sicuramente aumentato la vostra notorietà nel settore. In che modo questa grande attenzione ha influito sulla vostra Reputazione?

“Penso, e spero, che chi ci conosceva già non sia stato sorpreso dal vedere che in una situazione di grave difficoltà per il nostro paese, abbiamo dato il nostro contributo al meglio che potevamo. Credo anche che molti tra coloro che non ci conoscevano abbiano apprezzato il nostro impegno: abbiamo ricevuto molto supporto da ingegneri del software relativamente alla qualità del codice prodotto, per esempio, o da avvocati, per gli aspetti legati alla privacy. Inoltre, ci sono arrivate anche diverse mail da parte di cittadini comuni che ci ringraziavano per il nostro contributo e il nostro prodotto.”

Il monitoraggio e la difesa della reputazione aziendale sono aspetti che rientrano tra le priorità di un’organizzazione. Su cosa si fonda il concetto di fiducia che un’app riesce a generare per garantire un servizio migliore ai suoi interlocutori? Quali sono gli elementi su cui puntate per ottenere la fiducia dei vostri clienti?

“Premetto che non sono un’esperta di prodotto. La mia opinione è che debba essere eccellente, o almeno all’altezza delle promesse: questo significa innanzitutto creare prodotti che siano di concreto aiuto all’utente finale, che risolvano un problema reale. Poi contano molto anche molti altri fattori, come il design, che deve essere curato e accattivante, o l’utilizzo, semplice e intuitivo; la trasparenza e chiarezza nell’offerta sono un altro requisito che puntiamo sempre a garantire; e un servizio clienti di qualità, rapido e disponibile nel rispondere agli utenti.”

Prima posizione della classifica “Best Workplaces Italia 2020” e tra i primi dieci posti secondo “Great Place to Work”. Lavorare in Bending Spoons significa crescere in un contesto comunitario, dinamico e motivante. Essere uno “spooners” significa infatti appartenere a una famiglia di professionisti che vive in un’atmosfera positiva e collaborativa. In risposta alla pandemia, siete però stati costretti a riorganizzarvi lavorando a distanza, una condizione che può complicare il processo comunicativo e far insorgere conflitti nel team. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate? Come le avete superate?

“Lavorare da casa non è stata davvero una novità, per noi che da sempre abbracciamo la modalità di lavoro in smartworking: l’essere già avvezzi alla flessibilità e abituati a non lavorare costantemente insieme nel medesimo spazio ci ha permesso di adattarci rapidamente a questa nuova realtà “forzatamente” da remoto. Un altro vantaggio è che tutti erano già attrezzati a livello tecnologico: non ci sono state particolari necessità logistiche connesse allo spedire hardware o colleghi che dovevano imparare come utilizzare una chat aziendale o software di videoconferenza. La trasparenza e la comunicazione sono valori importanti per noi, qualcosa su cui abbiamo sempre investito molto: lavorare tutti da casa ha significato intensificare gli sforzi in questa direzione, favorendo per esempio la condivisione di documentazione scritta e più in generale la comunicazione asincrona. Abbiamo fatto il possibile per mantenere la cultura di Bending Spoons intatta, e in particolare far sì che i nuovi arrivati potessero entrarvi in contatto rapidamente, in assenza dell’ufficio, che è un grande facilitatore. Il nostro sforzo si è quindi concentrato su tre particolari aspetti, ossia:

Il benessere degli spooners: Il lockdown è stato un momento difficile per tutti, motivo per cui abbiamo offerto la possibilità di usufruire gratuitamente di un supporto psicologico, benefit esteso anche ai familiari. Abbiamo organizzato sessioni di stretching e meditazione, oltre che lezioni settimanali di yoga, per contribuire al benessere psicofisico di tutti.

La socializzazione, intra e cross team: Una generale tendenza, quando si lavora da casa, è quella di entrare in contatto solo con i colleghi con cui si lavora, quindi ridurre la propria cerchia al proprio team e alle persone con cui ci interagisce. In mancanza di incontri spontanei, come quelli che avvengono durante il pranzo, la pausa caffè o semplicemente stando seduti vicino in ufficio, abbiamo creato occasioni “virtuali” di incontro e di scambio. Il club del libro, incontri di 30 minuti per chiacchierare con colleghi abbinati casualmente, giochi online, escape room in squadre, e tanti altri. Abbiamo aggiunto numerosi canali tematici alla nostra chat aziendale, così che chiunque abbia interessi in comune possa trovare uno spazio di scambio e conversazione.

L’onboarding: Il nostro processo di onboarding è particolarmente curato e composto di diversi momenti. L’abbiamo adattato al lavoro da remoto, facendo in modo di recapitare l’hardware in anticipo rispetto al primo giorno, assicurandoci che i team organizzassero meeting di benvenuto, che ci fossero interazioni frequenti durante il training, coinvolgendoli attivamente nelle attività di socializzazione e programmando pranzi di benvenuto online, facendo controlli periodici sull’andamento del processo e chiedendo feedback in merito. Abbiamo recentemente condotto un’indagine interna e il riscontro è stato molto positivo: nonostante le ovvie difficoltà dovute alla distanza, sembra che i nuovi assunti si sentano bene integrati e che abbiano vissuto positivamente la delicata fase di inserimento in Bending Spoons. Abbiamo raccolto spunti e suggerimenti, con l’intenzione di fare sempre meglio.”

Con poco più di sette anni di attività, siete già considerati tra i principali sviluppatori di applicazioni in Europa e nel mondo. Milioni di download e applicazioni di successo come 30 Day Fitness o Live Quiz, che solo in Italia conta 200mila utenti attivi ogni giorno. Un ottimo inizio che fa ben sperare per il futuro. Quali sono i vostri prossimi progetti?

Segreto! L’innovazione e la costante ricerca di nuove sfide fa parte del nostro DNA. Quello che posso dire è che attualmente stiamo lavorando, come sempre, a migliorare le nostre app e a nuove funzionalità, mentre esploriamo possibili nuovi progetti.

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