L’azienda percepita meglio sul proprio territorio

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In questo nuovo numero di Reputation Review, stiamo raccontando il legame imprescindibile tra imprenditorialità e territorio.

L’inchiesta di Reputation Rating ha esaminato le aziende percepite meglio nel territorio nazionale, al fine di individuare un filo conduttore che possa costituire un elemento essenziale, ad oggi, per accrescere la propria reputazione.

La pandemia da Covid-19 si sta dimostrando un grande acceleratore della transizione sostenibile, già in atto da diversi anni. Questo profondo mutamento sta imponendo alle imprese di fare sempre più e meglio per la sostenibilità, non solo ambientale.

Anche dalla nostra inchiesta, sembra emergere una profonda correlazione tra responsabilità sociale e ambientale e reputazione percepita, con iniziative rivolte all’inclusività e al benessere del territorio e della comunità di appartenenza che agiscono da volano per una crescita sostenibile riconosciuta.

Dalla rilevazione emersa, è Ferrero l’impresa con la migliore reputazione percepita nel territorio. A seguire, Caffè Borbone, Barilla, Ferrarelle e Intesa San Paolo completano la “top 5”.

Come analizzeremo di seguito, sono proprio le iniziative sostenibili e, in particolare, quelle legate al territorio a giocare un peso chiave nelle valutazioni finali.

L’algoritmo brevettato del Reputation Rating pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando in tecnologia blockchain una serie di parametri oggettivi e soggettivi, incrociando certificati e indagini statistiche pubbliche ad analisi di media intelligence, Web Reputation Analysis e Sentiment Analysis attorno a precisi topic.

In questa inchiesta è stato posto il focus sulla Reputazione delle imprese italiane nel proprio territorio, con particolare rilievo sui differenti aspetti che compongono la Reputazione. Non unicamente intesa, dunque, come immagine del brand percepita dai propri clienti, bensì considerando tutti i Driver e Stakeholder della reputazione, seguendo proprio il metodo Reputation Rating. Il nostro approccio, difatti, suddivide un concetto così eterogeneo come quello della reputazione in 5 Driver, ovvero Prodotti e Servizi, Leadership, CSR, Governance, Performance, e 5 Stakeholder, ovvero Consumatori e Clienti, Investitori, Dipendenti, Istituzioni e Società, Fornitori.

Come emerso anche dal “IX Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia” dell’Osservatorio Socialis e l’Istituto Ixè, c’è stato un netto incremento degli investimenti in CSR (Corporate Social Responsibility). Le aziende svolgono in particolare iniziative interne all’azienda (66%), come quelle legate alla formazione del personale (49%). Proprio sul territorio vicino alla sede dell’impresa, il 47% svolge iniziative in tal senso. Insieme alle iniziative legate all’impatto ambientale, è stato questo l’elemento in comune che il Reputation Rating ha rilevato come cruciale tra la reputazione percepita dalle aziende nella “top 5”.

Se guardiamo al passato, scopriamo che non si tratta semplicemente di un nuovo trend, destinato ad essere momentaneo. La sostenibilità è da sempre radicata in ogni brand di successo. Pensiamo a Olivetti, una delle aziende italiane più importanti al mondo, che operava nell’elettronica e, successivamente, nell’informatica. La sua sostenibilità si basava su un’organizzazione del lavoro rispettosa della persona, con salari adeguati e stabilità occupazionale garantita, scuole di formazione per dipendenti, ma non solo. Olivetti era dedita allo sviluppo della comunità locale, come testimoniato dalla promozione di uno dei primi piani urbanistici d’Italia.

La classifica e alcuni dati salienti

Per ottenere la classifica, abbiamo dunque incrociato certificati pubblici, ricerche statistiche ufficiali (Bloomberg, Ocse, Oecd, ILO, …), sentiment analysis e survey, tutti relativi al primo semestre 2021.
Nelle prime cinque posizioni troviamo:

  1. Ferrero
  2. Caffè Borbone
  3. Barilla
  4. Ferrarelle
  5. Intesa Sanpaolo

Prima nella classifica Reputation Rating, Ferrero è una delle più note aziende italiane a livello mondiale. Non a caso, in ogni sua comunicazione mette subito in evidenza gli obiettivi corporate in ottica sostenibilità. Internamente, lotta per il miglioramento delle condizioni lavorative delle donne specie nei ruoli manageriali. Esternamente, oltre alla riduzione dell’uso di plastica e dell’emissione di anidride carbonica, mette in atto strategie per il miglioramento del tessuto sociale, ambientale e culturale del sistema Italia.

Caffè Borbone, seconda in classifica, ha sicuramente ricevuto un boost reputazionale grazie al lancio del nuovo packaging completamente sostenibile, verso la fine del 2020. Ma la percezione reputazionale del brand non risiede unicamente qui. Caffè Borbone è percepita come una famiglia che ha coltivato negli anni l’amore e la passione per il proprio territorio. L’essere così vicini alla tradizione partenopea, nel prodotto come nelle iniziative e nella comunicazione, ha giocato un ruolo cruciale nel rating finale. Tra le iniziative, ricordiamo l’attivazione dei reparti Covid dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli, con l’acquisto da parte del brand di ventilatori polmonari e dispositivi di protezione individuale.

A incidere maggiormente nella valutazione di Barilla, è stato il percorso iniziato fin dal 2019, con il Protocollo d’intesa siglato con il Ministero dell’Agricoltura, per spingere verso un grano totalmente italiano. Barilla, oggi, è riconosciuto come un brand che non solo valorizza il made in Italy nel mondo, con quattro varietà di grani duri coltivate in 13 regioni italiane, ma lavora a sostegno delle aree dello Stivale a minor sviluppo economico, nella redistribuzione delle risorse alle comunità locali e adottando pratiche agricole sempre più sostenibili.

Ferrarelle, quarta in classifica Reputation Rating, è un brand unico, che nasce proprio da un legame naturale e saldo con il territorio di Riardo. La sua origine risale addirittura ai primi secoli dell’Impero Romano, dove già allora venivano decantate le proprietà eccezionali delle acque della zona. L’effervescenza naturale del territorio, pongono il brand in una posizione di alta responsabilità: onorare questo profondo legame con la terra. In questo senso, il brand si sta muovendo benissimo. Nei rilevamenti, a incidere positivamente sono state le partnership con il Teatro alla Scala, Slow Food Italia e la Fondazione Feltrinelli, tutte insieme per garantire un futuro sostenibile alla cultura e al valore identitario dell’Italia.

A chiudere il quintetto troviamo Intesa Sanpaolo, la quale fa di trasparenza, solidità e attenta gestione degli interessi dei suoi Stakeholder la sua forza. Le sempre maggiori iniziative concrete, che vedono impegnato il brand nell’economia reale, per le società e per l’ambiente, con il brand dunque sempre più intento a lasciare un segno positivo nella sua comunità di riferimento, hanno premiato la sua reputazione percepita.

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