Nicoletta Luppi • Ricerca e rispetto: MSD e il patrimonio umano

Foto Dr
Dr.ssa Luppi cito George Merck (1950) vostro storico presidente: “Non dobbiamo mai dimenticare che i farmaci sono per le persone, non per il profitto. Il profitto seguirà”. Oggi diremmo che è una dichiarazione di responsabilità sociale. Come avete messo in pratica questo valore da quel lontano 1950?

La Missione della nostra azienda è quella di fare la differenza nella Vita delle Persone. Ciò significa “prenderci cura” delle persone, ossia sostenere la Ricerca volta all’innovazione e credere fortemente nelle attività di Responsabilità Sociale. Dalla nostra fondazione – 130 anni fa – abbiamo coltivato questi due aspetti complementari che costituiscono uno strumento per generare valore presso i nostri principali Stakeholder e rappresentano un volano per contribuire allo sviluppo sostenibile del nostro Paese, a beneficio delle generazioni presenti e future.

Per MSD quanto conta la reputazione e quali politiche mettete in atto per tutelarvi dal rischio reputazionale?

Oggi, ancor più nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, le persone si fidano delle aziende che hanno un buon profilo reputazionale e il settore farmaceutico non è esente da questo trend. In MSD, crediamo fortemente nei valori della cittadinanza d’impresa per favorire un più ampio accesso alla Salute, operare in modo etico, proteggere l’ambiente e tutelare il benessere delle persone.

Questi valori si traducono in azioni molto concrete su cui abbiamo costruito le basi della nostra reputazione. In primo luogo, investiamo in Ricerca: solo nel 2020, abbiamo reinvestito in R&D 13.6 miliardi di dollari, pari al 28% del nostro fatturato. Inoltre, attraverso i nostri programmi di CSR, eroghiamo ogni anno quasi 3 miliardi di dollari. E lo scorso anno, in Italia, abbiamo donato oltre 2,5 milioni di euro tramite quella che noi abbiamo definito una “maratona di solidarietà”, per supportare il Paese nel far fronte all’emergenza COVID-19.

Veniamo alle persone, che dichiarate essere il vostro patrimonio più importante. Mi indica due valori imprescindibili per un leader?

Il primo valore è il rispetto per le persone, che implica l’attitudine all’ascolto e alla “comprensione”, nelle due accezioni del termine. Solo ascoltando veramente le proprie persone, secondo una logica di accettazione delle diversità e di promozione dell’inclusione, si possono costruire quei ponti che fortificano i team e li rendono in grado di raggiungere qualunque risultato. L’altro valore imprescindibile è l’etica, che deve guidare ogni scelta: un vero leader deve essere d’esempio con i propri comportamenti.

La pandemia ha messo in luce molte debolezze del sistema sanitario e l’importanza della prevenzione, della ricerca e dell’innovazione. In che modo pensa che sarà valorizzata questa lezione?

Credo che ormai sia chiaro quale sia l’impatto della Salute Pubblica sulla ricchezza e sulla libertà di una nazione, in quanto una popolazione sana produce, consuma, innova, studia, fa crescere un Paese, oltre a gravare meno sulla spesa pubblica per sanità, previdenza e ammortizzatori sociali. L’emergenza coronavirus ha solo un merito: ci sta aiutando a capire che la Sanità Pubblica è essenziale per la Salute e per l’economia di un Paese e che la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini innovativi è un bene prezioso da conservare e da incentivare. Mi auguro, dunque, che questa tragica esperienza sia servita a tracciare la strada verso una sanità incentrata sul valore dell’innovazione nella prevenzione, nella cura, nell’organizzazione dei servizi, e che tenga al centro i bisogni delle persone e ne migliori la qualità della vita.

Lei è una donna al vertice di una grande azienda, ma in tema di gender gap sa che l’Italia ha risultati poco incoraggianti, con uno scarno 63° posto nella classica del Global Gender Gap Report 2021. Da voi esistono delle quote rosa o è la semplice ma concreta applicazione della meritocrazia a permettere alle donne di avanzare nella carriera fino ai vertici?

In termini di parità di genere, nel mondo del lavoro c’è ancora molto da fare, non solo in Italia. Ho la fortuna di far parte di un’azienda con una solida cultura meritocratica. In MSD Italia, infatti, possiamo vantare di avere un’occupazione al femminile in ruoli apicali – ma non solo – superiore rispetto alle medie nazionali: il 50% del nostro leadership team è costituito da donne e la stessa percentuale la ritroviamo tra i dirigenti dell’azienda. Inoltre, nel 2020, il 76% dei neoassunti era donna, così come il 55% dei dipendenti che hanno ottenuto un avanzamento di carriera. Oggi continuiamo a incoraggiare la leadership femminile nell’ottica di favorire il talento, superando anche il concetto di genere. Una volta eliminati i gap, si possono infatti superare concetti come “le quote rosa” (imprescindibili quando i gap esistono), per promuovere un mondo del lavoro che, in tutti i settori, incentivi il merito e il valore dell’individuo, indipendentemente da qualsiasi diversità.

Trovi questo articolo su
Reputation Review #25

Acquista la tua copia per scoprire tanti altri contenuti

Condividi l'articolo

L’unica rivista dedicata
alla Corporate Reputation

Le ultime uscite

Ogni tre mesi un nuovo numero tematico ricco di approfondimenti, interviste e tendenze dal mondo della Corporate Reputation

Categorie

Leggi "Reputazioni"

In questo libro abbiamo raccolto la nostra esperienza sul campo. Attraverso i contributi di ospiti eccellenti, individuiamo il concetto di immagine e credibilità.

Social

Vuoi partecipare al prossimo numero

di Reputation Review?

Compila il form verrai ricontattato al più presto