Il fenomeno del sovraindebitamento in Italia rappresenta una tenaglia che stringe centinaia di migliaia di aziende e milioni di cittadini. Spesso chi si trova nella condizione di debitore, a maggior ragione a causa delle cifre che tendono a lievitare su loro stesse, non riesce a vedere una via d’uscita. Per questo Gianmario Bertollo, founder di legge3.it e autore del libro “Fuori dal tunnel dei debiti” (Mediolanum Editore, 2020), ha deciso di impegnarsi per crearne una reale.
Come nasce l’idea di legge3.it e perché?
Nel 2016, dopo diverse esperienze sia mie che di mia moglie Maria Sole Pavan come consulenti aziendali e finanziari in varie società, abbiamo deciso di fondarne una nostra di consulenza. Era il momento di pensare al futuro, perché io uscivo da un periodo di sovraindebitamento in cui avevo perso la casa e ricevuto i pignoramenti di Equitalia, fino a pensare di farla finita. Dal 2016 a oggi legge3.it è cresciuta e si è affermata ottenendo grandissimi risultati: non possiamo che esserne contenti.
Com’è riuscito a superare quel periodo difficile?
Ne sono uscito rimettendoci mesi di provvigioni e potendo contare su Maria Sole, ma all’epoca non conoscevo le possibilità offerte dalla Legge n. 3 del 2012, recepita a luglio nel “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”. In quel momento ho capito che tantissime persone come me potevano essere aiutate, rappresentando per me la possibilità di portare avanti una professione con grandi soddisfazioni in termini umani. Finora abbiamo salvato la vita a 109 persone che sono ritornate a sorridere grazie a noi, per un importo debitorio di oltre 46 milioni di euro, ma abbiamo altre 800 pratiche in lavorazione.
In che modo operate per salvare i debitori?
La prima cosa che facciamo è offrire una consulenza gratuita in uno dei nostri tanti studi in Italia per capire se il cliente rientri effettivamente nell’ambito di applicazione della disciplina, presentandogli uno studio di fattibilità che lo garantisca. Il cliente con noi non corre alcun rischio, in quanto nel momento in cui decide di mettersi nelle nostre mani, da contratto sa che se non dovessimo riuscire nell’impresa, gli verrebbero restituiti tutti i nostri compensi.
È una sorta di policy “soddisfatti o rimborsati”. Ma perché è così difficile trovare cultori di questa materia?
Al contrario di quel che succede altrove in Italia, dove viene detto al sovraindebitato di “tentare”, legge3.it applica una procedura per ricorrere a dei benefici laddove vi siano i parametri per potervi accedere. In Italia il 70% delle pratiche di questo tipo non raggiunge il successo, mentre noi abbiamo il 100% di realizzazioni, perché non vogliamo promettere l’impossibile a chi è già in difficoltà.
Dal business model che emerge c’è una grande attenzione alla persona, ma questa visione si rispecchia sul rapporto con il vostro capitale umano?
Purtroppo, ancora oggi, in Italia resta lo stigma del “fallimento”, senza considerare che dietro c’è una persona che ha provato a far qualcosa e gli è andata male, mentre nei Paesi anglosassoni l’indebitato o il fallito merita un’altra possibilità. Questo non può che riflettersi sul rapporto con tutta la squadra di legge3.it, che oggi conta 12 dipendenti e 30 collaboratori in giro per l’Italia. Il capitale umano per noi è essenziale e lo formiamo ogni settimana con webinar e ogni mese con attività in presenza, infatti, il nostro motto è: “Nessun risultato senza preparazione”. Offrire una via d’uscita dal sovraindebitamento significa rivalutare il capitale umano come risorsa collettiva e non ridurlo a un fan-
tasma senza conto corrente, stipendio e proprietà immobiliari; costringendolo a sotterfugi, lavoro nero e usura. In Germania un euro speso contro il sovraindebitamento genera sei euro di ricchezza; l’Italia dovrebbe capirlo.
Avete attività extra in programma?
Sì, il prossimo 22 di ottobre torneremo in Vaticano, dove siamo già stati per incontrare Papa Francesco, cui abbiamo donato anche il mio libro per il suo impegno contro l’usura e l’indebitamento. Torneremo, quindi, per la presentazione del primo report nazionale sul sovraindebitamento, mettendo nero su bianco i dati che riguardano gli italiani e l’elenco delle priorità. Infine, con Zwan stiamo girando un documentario, in modo da proporre in maniera alternativa e comprensibile la situazione che vivono i sovraindebitati, e i risultati raggiungibili attraverso la conoscenza delle regole tecniche. Non molti le conoscono; pochi ne parlano e pochissimi le applicano.